Come la lettera arrivata alla stazione di polizia sostiene, Ivaldo Pierini non è morto per suicidio.
È stata Sara Ruschini con una cerbottana e del veleno ricavato dall’area della biodiversità che tra le sue specificità ha anche una zona dedicata alle piante velenose.
Ha potuto sparare indisturbata ma protetta perché in inverno al carpino cadono le foglie, mentre ora in estate è rigoglioso di foglie verdi.
Sara Ruschini ha agito indisturbata protetta dalla siepe ma con la possibilità di avere ampia visuale per mirare ad Ivaldo nel momento più consono. Sapendo dello stato di salute che andava peggiorando nessuno ha inizialmente avuto grossi sospetti per un omicidio.
Ora l’ispettrice chiederà l’analisi della salma per confermare quanto supposto.